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Gli italiani bevono poca acqua Il 5% degli italiani, circa 2 milioni di persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, non si idrata a sufficienza

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Messaggio  Diamante Rosa Gio Nov 03 2011, 15:08

Gli italiani bevono poca acqua
Il 5% degli italiani, circa 2 milioni di persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, non si idrata a sufficienza

Il 5% degli italiani, circa 2 milioni di persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, non beve acqua. Né di rubinetto, né minerale. Lo afferma una recente ricerca GfK Eurisko. Dato molto preoccupante se si considera il ruolo vitale dell’acqua. Il corpo umano, infatti, ne è composto per il 60% in media. Perché varia secondo l’età: 75-80% nel neonato, 40-50 nell’anziano. E varia da organo a organo, dove è di più laddove più alta è l’attività metabolica: cervello (85%), sangue (80%), muscoli (75%), pelle (70%), tessuto connettivo (60%) e ossa (30%). Il tessuto con il minor quantitativo di acqua è quello adiposo, con il 20%. I soggetti obesi, quindi, hanno una percentuale di acqua inferiore a quella delle persone con un peso normale. Lo stesso pianeta Terra, considerate le percentuali del prezioso liquido che lo ricopre e lo perfonde, dovrebbe chiamarsi Acqua. Salata, ma pur sempre acqua. Elemento prezioso, chiave di prevenzione, di benessere, di lunga vita. È quanto rammenta, e ribadisce, il Consensus Paper scientifico “Idratazione per il benessere dell’organismo” firmato da Umberto Solimene, Idrologo medico dell’università di Milano, e Alessandro Zanasi, Idrologo e docente in malattie dell'apparato respiratorio dell'università di Bologna. Insieme hanno tirato la somma di recenti studi nazionali e internazionali sulle proprietà salutari del cosiddetto oro blu. Da cui un dogma: una corretta idratazione è fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi che assicurano la vita. Dal trasporto dei nutrienti alla regolazione del bilancio energetico, dalla funzione detossicante alla regolazione della temperatura corporea, all’equilibrio idrico. E aggiunge Solimene: «Favorisce i processi digestivi, è fonte di sali minerali e svolge un ruolo importante come diluente delle sostanze ingerite, inclusi i medicinali».

BILANCIO IDRICO - In generale è importante mantenere un buon bilancio idrico, che significa compensare adeguatamente la perdita di acqua, tenendo conto che la quantità introdotta con gli alimenti non è sufficiente e che quindi è fondamentale berla. Quando il bilancio idrico si fa negativo si parla di disidratazione, letteralmente cattiva idratazione. I rischi? Una diminuzione dell’acqua totale corporea del 2%, per esempio, è già in grado di alterare la termoregolazione e influire negativamente sul sangue, rendendolo più viscoso: il cuore si affatica e si può arrivare, nei casi estremi, al collasso. Con una diminuzione del 5% si hanno crampi; una diminuzione del 7% del peso corporeo può provocare allucinazioni e perdita di coscienza. Perdite idriche vicine al 20% risultano addirittura incompatibili con la vita. Cause di disidratazione? L’assunzione insufficiente di liquidi, l’esposizione ad un clima secco e ventilato, non necessariamente caldo, l’esercizio intenso e prolungato, gli episodi ripetuti di vomito e diarrea abbondanti, le ustioni. Quanta acqua va bevuta al giorno? Dice Zanasi: «Per gli sportivi, per esempio, la quantità di acqua necessaria va definita in base al tipo di attività svolta, alla durata e alle condizioni climatiche: si va da 1 litro e mezzo a 3 litri al giorno. Per un sedentario sono sufficienti 1,2-2,5 litri. Chi svolge attività fisica e vive in un ambiente caldo, invece, può arrivare anche a bere circa 6 litri di liquidi al giorno. E più intensa è l’attività più cresce il bisogno di bere». Per alcuni soggetti, come le donne in gravidanza, l’acqua è poi particolarmente importante: va assicurata l’omeostasi di due organismi. O come i bambini, nei quali il giusto apporto di liquidi incide sullo sviluppo dell’organismo.

I CONSIGLI
1.L’organismo necessita giornalmente di circa 2 litri e mezzo di acqua in condizioni di riposo.
2.Alcuni sostengono che il momento migliore per bere sia la mattina presto, prima della colazione. In effetti, è scientificamente accertato che bere uno o due bicchieri d’acqua al risveglio svolge un buon effetto lassativo.
3. È falso che bere durante i pasti fa male alla digestione. L'acqua a piccole dosi, invece, stimola la secrezione gastrica e berne fino a mezzo litro durante il pasto non interferisce con i tempi di digestione. L'importante, però, è che si mastichi il cibo a lungo e senza fretta.
4. Bere acqua tra un pasto e l’altro agevola alcune importanti funzioni dell’organismo come lo smaltimento del sodio ingerito con i cibi e la funzionalità intestinale e renale.
5.Evitare l'acqua gelata, perché può facilmente provocare una congestione (accumulo di sangue nei vasi di un organo), soprattutto se si è accaldati. Inoltre, a fronte di una sensazione immediata di appagamento, l'acqua molto fredda aumenta la sudorazione e, quindi, stimola nuovamente il bisogno di bere. Conviene quindi conservare l’acqua in un locale fresco al riparo dalla luce.
6.D’estate per mantenere una buona idratazione è opportuno bere frequentemente prestando attenzione al segnale della sete.
7.Ogni perdita di liquido deve essere adeguatamente compensata, con maggiore accortezza quanto più è prolungato lo sforzo e più è elevata la temperatura atmosferica.
8.È consigliabile bere prima che compaia la sensazione di sete. Occorre quindi bere con regolarità durante gli sforzi fisici (gare ed allenamento): gli atleti devono bere durante l’attività fisica.
9.Sul lavoro fare pause durante le quali bere acqua è un ottimo modo per consentire un recupero delle performance cerebrali e fisiche, e quindi migliorare la propria produttività lavorativa.
Diamante Rosa
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