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Il pomodoro cotto è in grado di proteggere la prostata dal tumore

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 Il pomodoro cotto è in grado di proteggere la prostata dal tumore Empty Il pomodoro cotto è in grado di proteggere la prostata dal tumore

Messaggio  Lactobacillus Gio Set 09 2010, 14:08

Studio del Centro Scienze dell'Invecchiamento dell'università di Chieti

Il pomodoro (cotto) protegge la prostata, se cucinato intero, con semi e buccia, il re della cucina mediterranea mostra un'efficace attività antitumorale

Intero, con buccia e semi compresi, e cotto: così va portato in tavola il pomodoro per proteggere la salute maschile. Da tempo il re della cucina mediterranea è studiato per le sue proprietà anticancro, soprattutto per uno dei suoi componenti, il licopene. Ora però uno studio italiano sostiene che il pomodoro nella sua interezza sia molto più efficace dei singoli micronutrienti nella prevenzione del tumore della prostata.

LA SALSA MEGLIO DI UNA PASTICCA - La dimostrazione delle virtù del pomodoro cotto proviene da uno studio su modelli animali condotto dagli esperti del Centro Scienze dell'Invecchiamento dell'università di Chieti, in collaborazione con l'università Federico II di Napoli, e pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research. Così Manuela Iezzi, ricercatrice del centro abruzzese, spiega come può essere che a livello di prevenzione il sugo sia più interessante di un integratore: «Abbiamo appurato che una dieta arricchita con pomodoro intero, specie se cotto e con la buccia, come accade nelle più tipiche preparazioni della cucina mediterranea, riduce lo sviluppo dei tumori della prostata e i fattori infiammatori coinvolti nel processo tumorale. Molto più di quanto può accadere assumendo un solo componente, come il licopene».

PROTEZIONE ANTICANCRO - I ricercatori dell'Università di Chieti hanno simulato su topi da laboratorio manipolati geneticamente gli stadi di un tumore della prostata umano. Una parte degli animali è stata nutrita con estratto di pomodori cotti della varietà "ciliegino", in quantità pari al 10 per cento della dieta giornaliera. In questo gruppo di soggetti la sopravvivenza è aumentata (dall'11 al 67 per cento), il tumore è evoluto più lentamente, c'è stata una maggiore attività antiossidante e un minor livello nell'organismo dei marcatori dell'infiammazione (quest'ultimo è un processo particolarmente importante nella formazione dei tumori che colpiscono la ghiandola prostatica). «L'indagine è stata finanziata da programmi di ricerca di sviluppo industriale che vedono la collaborazione del settore pubblico e di alcune aziende alimentari - spiega ancora Manuela Iezzi - ed è servita, fra l'altro, a provare che non tutte le preparazioni e non tutte le qualità di pomodoro offrono gli stessi benefici in termini di chemioprevenzione».

ALIMENTI AMICI - Il tumore della prostata è la seconda forma di cancro più diffusa fra gli uomini (dopo quello al polmone) e la prima nei Paesi più ricchi. Oltre ai pomodori, i nutrienti più spesso studiati in relazione ai tumori prostatici sono il tè verde (ricco di polifenoli antiossidanti), la soia, la melagrana, oltre a singoli nutrienti come il selenio, la vitamina D e la vitamina E. I risultati non sono univoci, ma gli esperti concordano sugli effetti protettivi di una dieta equilibrata e varia, ricca di frutta e verdura.
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 Il pomodoro cotto è in grado di proteggere la prostata dal tumore Empty Sesso e pomodori salvano la prostata

Messaggio  PhiSalut Lun Dic 27 2010, 22:44

Il licopene, fare l'amore e bere molta acqua aiutano a prevenire l'insorgere di problemi alla ghiandola dell'apparato genitale maschile

Prevenire i guai della prostata, sia che si tratti della diffusa ipertrofia prostatica benigna (Ipb), sia che si tratti dei ben più seri tumori, è possibile entro certi limiti. E raccomandabile. A patto di pensarci in tempo.

Ecco cosa si può fare, nella vita quotidiana, per prevenire i problemi alla prostata.

Mangiare

Il vero amico della prostata è il pomodoro: contiene una sostanza, detta licopene, capace di frenare i casi di tumore. Per cui va consumato spesso, anche due volte al giorno.
«Altre sostanze protettive sono le vitamine A, C, E e il selenio: tutti antiossidanti», spiega Roberto Orecchia, direttore della divisione di radioterapia dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
Per le vitamine, consumare molta frutta e verdura fresche. Il selenio invece si trova soprattutto nel pesce, nelle uova, nel fegato, nel pollame e nei cereali integrali. Utile anche la soia: contiene fitoestrogeni in grado di contrastare i fenomeni ormonali che causano l'ingrossamento.
Tra i nemici della prostata, in primo luogo ci sono tutti i cibi grassi. «I grassi infatti fanno alzare i livelli di testosterone, ormone direttamente responsabile dell'Ipb», spiega Orecchio. «Ma altrettanto negativa è l'azione degli estrogeni, per cui fate attenzione alle carni gonfiate con questi ormoni (sono vietate, ma non si sa mai...)».

Bere

Acqua: bisogna berne molta, meglio se oligominerale. Bevendo tanto si lava la prostata e si evita il ristagno delle sostanze irritanti contenute nell'urina. «Queste sostanze non determinano direttamente ipertrofia ma, provocando irritazione, generano i tipici disturbi urinari dell'Ipb (anche quando questo disturbo è ancora silente)», chiarisce Orecchio.
Vino: un paio di bicchieri al giorno sono consigliabili, perché contiene vari antiossidanti, tra cui il resveratrolo. Ma bisogna astenersi dalle bevute smodate, che provocano irritazione prostatica. Ugualmente da evitare sono i superalcolici.

Attività fisica

A livello amatoriale tutti gli sport fanno bene. L'attività fisica moderata giova a tutto l'organismo e di ciò beneficia anche la prostata. A livello professionistico, invece, quasi tutti fanno male: un'intensa sollecitazione della muscolatura induce infatti una produzione di androgeni, responsabili dell'Ipb.
Un discorso a parte meritano l'equitazione e la bicicletta. Sollecitando il perineo, la zona tra l'ano e i testicoli, agiscono infatti direttamente sulla prostata. Quindi, fino a un certo punto aumentano beneficamente l'irrorazione sanguigna di questa zona. Ma se la sollecitazione è troppo energica, creano infiammazioni.

Sesso

Una buona notizia: praticare il sesso fa bene; l'astinenza fa male. In altre parole: fare l'amore due o tre volte alla settimana è l'ideale. Poi dipende dalle persone, ma comunque diciamo non meno di una ogni sette giorni, mentre una volta al mese è troppo poco.
Il motivo? La prostata è fatta per produrre il liquido seminale e rilasciarlo. Ma se questo rilascio non avviene mai, la ghiandola si intasa, si gonfia. E in queste condizioni è più facilmente soggetta a ipertrofia. Sono però rischiosi i rapporti anali o alcune pratiche sadomaso: favoriscono le infezioni.

PhiSalut
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 Il pomodoro cotto è in grado di proteggere la prostata dal tumore Empty PROSTATA. Ti alzi di notte? Di sera no a cibi solforati e piccanti, e fà esercizio

Messaggio  PhiSalut Lun Dic 27 2010, 22:48

NOTA BENE: Un tubetto di doppio concentrato costa nei supermercati discount, come Todis, appena 46 cent. E va più che bene!!!

CIBI IRRITANTI. Se un uomo si alza di notte svegliato dal bisogno impellente di urinare, il medico si preoccupa. Se a farlo è una donna, molto meno: E' che sospetta una ipertrofia, un ingrossamento della prostata. Il medico sa che alla lunga - c'è anche chi si alza due o tre volte - la qualità del sonno ne risente, magari si allungano i tempi del risveglio, ci può essere perfino un po' di sonnolenza durante la giornata, insomma peggiora un poco la qualità della vita. Ecco perché conviene provarle tutte per ridurre i risvegli notturni.
L'amico S.C. ha ipertrofia, come molti, ha fatto gli esami soliti ed ha riscontrato un PSA basso. Non che questo valore dica molto, mettono le mani avanti gli urologi, ma è pur sempre indicativo e va accompagnato periodicamente da altri controlli. Ma l'amico mi chiede un consiglio su quali alimenti o bevande possono almeno ridurre il fenomeno delle ripetute e fastidiose minzioni notturne.
Parlando con lui scopro che la sera è solito consumare verdure solforate (cavoli e altri ortaggi analoghi delle Brassicacee, noti come protettivi), e droghe piccanti come il peperoncino, per cui sembra avere un debole, oltre alla cipolla. Niente da dire, alimenti ottimi e salutari, anche se il peperoncino andrebbe preso con molta moderazione. Il mio amico berrà certamente acqua e-o vino, a tavola e fuori, come tutti, o l'assumerà attraverso le verdure o le minestre. Anche la sera.
Sospetto anche che la sera dopocena non esca, ma resti in casa ad ascoltare l'amata musica lirica.
Da questo quadro mi faccio l'idea, per mie esperienze dirette, e senza assolutamente voler dare consigli terapeutici che solo uno specialista dopo visite e analisi potrebbe dargli, che lui possa limitare in qualche modo i fastidiosi risvegli notturni agendo sugli alimenti scelti per il pasto serale, sui liquidi ingeriti di sera e anche sull'esercizio fisico. Come?
Le sostanze solforate (glucosinolati) di cavoli, broccoli, crescione e simili, in individui predisposti possono irritare il sistema renale stimolando ripetute minzioni, anche durante la giornata. Lo stesso fa la cipolla che oltretutto è diuretica e anti-sodio, come del resto le abbondanti porzioni di cicoria. Le spezie, come il peperoncino, sono uno stimolo ulteriore, specie in chi le consuma di continuo, o le ha consumate per lunghi anni in eccesso. Di queste strane reazioni si parla poco o per niente. Ricordo la faccia incuriosita di più d'un urologo. E' chiaro che ben pochi pazienti o medici riconducono alcune forme di irritazione all'abuso di sostanze irritanti naturali presenti non solo nelle spezie, ma anche nelle crocifere e brassicacee. Eppure la letteratura scientifica parla chiaro, tanto che si parla anche di "stranguria" da eccesso di crescione (una pianta potentissima, perciò è l'insalata più squisita).
IL PROBLEMA DEI LIQUIDI. Propongo perciò all'amico S.C. di non assumere questi ottimi cibi di sera, ma a pranzo. Faccia l'esperimento. Impari anche a risolvere almeno in parte il problema dei troppi liquidi da smaltire. Provi a bere molto al mattino presto e durante la giornata, ma non la sera a cena. Cena nella quale dovrebbe consumare solo cibi leggeri, blandi, non irritanti. Acqua oligominerale e cibi diuretici aiutano durante la giornata a svuotare la vescica.
In più, faccia esercizio fisico, sia pure moderato, anche dopocena, per esempio una passeggiata a velocità media. L'ipotesi di lavoro è che facendo lavorare la pompa cuore-reni (un celebre professore d'Università diceva che "si fa pipù con il cuore"), dopo una mezz'ora e più di camminata o cyclette anche una persona sedentaria dovrebbe essere stimolata a eliminare molti liquidi prima di andare a dormire. E questo potrebbe dare maggiore autonomia di sonno indisturbato. Funzionerà l'esperimento? In molti casi ha funzionato.
D'accordo, abbiamo parlato solo di come cercare di ridurre i sintomi. Ma nelle centinaia di articoli di divulgazione medica o giornalistica apparsi sulla stampa o sul web non ho mai letto consigli del genere. O non lo sanno, o non sanno divulgare.
IL LICOPENE PROTETTIVO. Per finire, la regola generale valida però nel lungo periodo: la riduzione del rischio cancro. Ho consigliato all'amico di aumentare la quota di pomodori maturi, accuratamente rossi anche all'interno, da mangiare ogni giorno. Salsa, passato, pomodori freschi ben rossi (d'estate, perché in questa stagione da noi sono importati o di serra, e perciò più poveri di principi attivi), pomodori secchi, devono essere presenti ad ogni pasto, specie per noi maschi. Il potente antiossidante licopene, fortunatamente resistentissimo al calore (anche in un ragù alla siciliana...), è la nostra medicina preventiva, di lungo, lunghissimo impiego, specializzata secondo vari studi nel ridurre il rischio del lento - ma insidioso perché spesso senza sintomi - cancro alla prostata.
Come accertarsi che il pomodoro abbia molto licopene? Semplice: essendo il licopene un forte colorante naturale, basta scegliere il più rosso possibile. Anche la buccia, anche il doppio concentrato in vasetti o tubetti.
Ecco la economicissima, potente medicina preventiva di noi maschi: è un tubetto di pasta di color rosso scuro che nei supermercati discount costa appena 45 centesimi. All'inizio, ovviamente, ero perplesso: il concentrato ha un retrogusto dolciastro. Ma poi suggestionato dagli studi scientifici ho preso l'abitudine a mangiarne 1 o 2 cm sul pane o aggiungendolo ai primi piatti di cereali. Ora ho scoperto che è delizioso sulle tartine integrali: leggero strato di doppio concentrato di pomodoro, una oliva e due capperi con un pizzico di origano. Favoloso.
Non date la colpa a me. Il responsabile è il ricercatore Di Mascio, che lessi intorno al '90 in uno studio d'una importante rivista di biologia. Uno dei primi a provare che il potere antiossidante del licopene è superiore a quello del beta-carotene, pur non avendo attività vitaminica.
INTEGRATORI INUTILI O COSTOSI. E chissà quanti si svenano per acquistare l'estratto di licopene in erboristeria o farmacia. Che oltretutto, in quanto estratto, sarà molto meno efficace, forse addirittura controproducente. Semmai, gli interessati riferiscono di avere qualche miglioramento dei sintomi dovuti all'ipertrofia con la Serenoa repens, come rimedio fitoterapico senza effetti collaterali, tranne al portafoglio. Ma non c'entra nulla col rischio tumore.
No, piuttosto dell'estratto di licopene puro, consumiamo ogni giorno i pomodori ben rossi (attenti che non siano verdi all'interno), la salsa pura ("passata") di pomodoro (quella in vetro, semplice, senza olio né condimenti) cosparsa senza risparmio su maccheroni, polente ecc., e aggiungiamo tartine di doppio concentrato. Neanche il consiglio del doppio concentrato di pomodoro come super-protettivo ho mai trovato nei soliti articoli su stampa e web, o nelle solite trasmissioni tv. Viva il pomodoro, più della pappa..
.

PhiSalut
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