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Anziani, bastano 2 euro al giorno per una sana dieta “scacciacrisi”

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Anziani, bastano 2 euro al giorno per una sana dieta “scacciacrisi” Empty Anziani, bastano 2 euro al giorno per una sana dieta “scacciacrisi”

Messaggio  Diamante Rosa Mer Nov 27 2013, 18:18

Per una buona prima colazione è sufficiente spendere dai 30 ai 50 centesimi

Due su tre ammettono di non mangiare a sufficienza per mancanza di risorse economiche. Ecco la risposta dei medici specialisti


Verdure e frutta di stagione, carne bianca, uova, pesce azzurro e legumi a volontà: con 2 euro al giorno ecco la dieta «scacciacrisi» adatta agli anziani per salvare salute e portafoglio. Per una buona prima colazione è sufficiente spendere dai 30 ai 50 centesimi, una cena che sazia si può invece portare in tavola senza dover pagare più di due euro.
La ricetta è suggerita nel libro «Diete per anziani in tempi di crisi» realizzato dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria in collaborazione con esperti della medicina dello sport e nutrizionisti. Disponibile sul sito www.sigg.it, sarà presentato al congresso che si è aperto oggi a Torino e durerà fino a sabato 30.
«Abbiamo messo a punto tre schemi alimentari considerando le esigenze di anziani di tre diverse fasce d’età: quelli fra 75 e 74 anni, per i quali servono 1500-1600 calorie al giorno; quelli fra 75 e 80 anni, per cui si calcolano 1300-1400 calorie quotidiane; e gli ultraottantenni, a cui bastano 1000-1100 calorie – spiega il dottor Giuseppe Paolisso, presidente Sigg e autore del libro –. Per gli uomini l’apporto calorico deve essere leggermente superiore rispetto alle donne, ma basta sostituire i legumi alla carne 3-4 volte alla settimana per riuscirci garantendosi comunque una buona quota di proteine».

I menu proposti si basano sulla dieta mediterranea e vedono protagonisti gli alimenti di origine vegetale, cereali e derivati, olio d’oliva: «Aggiungendo una giusta quantità di prodotti animali come carni, latte e derivati, uova e pesce la dieta diventa equilibrata, adatta a qualsiasi età e soprattutto capace di mantenere l’anziano in salute. La dieta mediterranea infatti riesce a preservare il Dna dagli errori correlati all’invecchiamento ed è quindi un «elisir di longevità», visto che ad esempio sappiamo che protegge non solo dalle malattie cardiovascolari ma anche da tumori, diabete e altre patologie. Tutto ciò senza incidere troppo sulla spesa familiare». Il volume dimostra che un’alimentazione sana è possibile anche quando non si ha a disposizione risorse finanziarie elevate».

Grazie agli schemi alimentari forniti nel libro è possibile scegliere e variare il menu di colazione, pranzo e cena. «Per una prima colazione a base di latte e fette biscottate o yogurt e pane bianco si spendono dai 30 ai 50 centesimi al massimo; per un pranzo con pasta al pomodoro e uovo oppure a base di minestrone e fettina di manzo si oscilla fra i 60 centesimi e i 2,60 euro; per portare in tavola la cena si va da un minimo di 70 centesimi, se si mangiano verdure, uovo e una banana, a un massimo di 2,15 euro se si sceglie un trancio di tonno da accompagnare con vegetali di stagione e una mela». Portando in tavola prodotti stagionali e locali a cui aggiungere legumi, carni bianche come pollo e tacchino, uova e pesce azzurro come alici o sgombri «si mangia in maniera gustosa, sana e senza spendere troppo», osserva Paolisso.Gli schemi alimentari pubblicati sul libro indicano che a un ultraottantenne possono bastare 50 euro al mese per mangiare in modo adeguato, e ai «giovani anziani» con meno di 75 anni servono non più di 150 euro.

Le diete fornite dal testo sono ovviamente complete, poiché - soprattutto nell’anziano - «la malnutrizione deve essere evitata a ogni costo, in quanto aumenta del 25 per cento il rischio di ricoveri e accresce la mortalità». Un milione di over 65 ha infatti carenze nutrizionali serie per colpa di un’alimentazione insufficiente o inadeguata, e in media agli anziani mancano circa 300 calorie al giorno, in gran parte derivanti da proteine nobili come pesce o carne troppo cari per essere acquistati dai pensionati: «Sostituirle con quelle di più economici legumi, carni bianche, uova - conclude Paolisso - potrebbe portare a un buon compromesso fra portafoglio e salute».
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